La generosità.

La generosità, la pazienza, il lasciar correre, il non giudicare e l’aver fiducia forniscono una ottima base per la pratica della consapevolezza.

Possiamo provare ad usare la generosità come strumento di auto-osservazione ed indagine per imparare l’arte del “dare”.

E il miglior punto di partenza per noi stessi. Impariamo a conoscere la generosità verso noi stessi regalandoci delle benedizioni, come ad esempio l’auto-accettazione o brevi periodi senza alcuna progettualità, e soprattutto impariamo ad accettare questo doni semplicemente perché sono doni di cui siamo degni, senza obblighi, doni da noi stessi e dall’universo.

Ognuno a suo modo connettiamoci con il nostro nucleo interiore, indescrivibilmente ricco sotto tutti gli aspetti, e lasciamo che questa energia irradi dall’interno all’esterno attraverso il nostro corpo ed oltre, riversando questa energia – inizialmente a piccole dosi – verso noi stessi e agli altri. Facciamo questo senza aspettative di remunerazione e guadagno, fiduciosi di essere più ricchi di quanto pensiamo. Attingiamo dalla nostra ricchezza come fosse una fonte inesauribile, e il nostro dare diventa così “dare regalmente”.

Diamo il nostro entusiasmo, la nostra vitalità, la pienezza del nostro essere, la fiducia, lo spirito, la disponibilità e soprattutto la presenza. Condividiamo tutto questo con NOI STESSI, la nostra famiglia e il mondo intero.

Facciamo una prova.

Concentriamoci sulla nostra resistenza all’impulso di dare, alla sensazione di dare troppo, alla preoccupazione per il futuro, all’idea di non essere apprezzati abbastanza e col finire di rimetterci, al pensiero di non ricavarne nulla e di non potercelo permettere.

Questi pensieri e  sentimenti sono forme d’inerzia e cautela basati sulla paura, rappresentano asperità e ruvidità che fanno attrito e procurano sofferenza, impoverimento e isolamento, a NOI e agli altri.

Divenendo consapevoli della nostra ricchezza interiore e praticando la generosità consapevole andiamo a levigare queste asperità, ed elargendo questa nostra ricchezza ci trasformiamo e ci purifichiamo, sorprendendo aspetti inusitati in noi stessi.

Potremmo a volte pensare di non avere energia abbastanza, di essere impoveriti, o di non far altro che dare, dare, dare senza essere notati ed apprezzati, oppure di dare come forma di difesa preventiva per paura o per assicurarci l’amore di qualcuno. Dare senza riflettere non è mai sano né veramente generoso, e dobbiamo riconoscere che alcune forme dell’altruismo hanno piuttosto origine diversa, ad esempio la paura o la mancanza di fiducia.

Dare poi non significa privarsi del tutto della propria ricchezza, talvolta non significa nemmeno privarsi di qualcosa.

La generosità è una condizione emotiva, un modo di condividere il proprio essere con gli altri. E’ importante fidarsi e seguire i propri impulsi e nel contempo correre anche qualche rischio, o forse dobbiamo dare meno fidandoci delle nostre intuizioni riguardo l’essere sfruttati, o forse dobbiamo dare in modo diverso a persone diverse, o forse più di tutto sentiamo di dover dare a noi stessi.

Possiamo di certo provare a dare un poco di più di quello che crediamo sia possibile in modo consapevole e senza alcuna aspettativa di reciprocità.

Cominciamo con il dare senza che ci venga chiesto e vediamo cosa accade, a noi stessi in particolare.

Potremmo notare di acquisire così maggior chiarezza su noi stessi e sui nostri rapporti con gli altri, magari più energia anziché meno, potremmo accorgerci che ci rigeneriamo anziché esaurirci.

Questa è la generosità consapevole e altruista.

A livello profondo .. dicono .. non esiste il dono ma solo l’universo che si ricompone.

Dovunque tu vada ci sei già. Jon Kabat-Zinn  (Cit.)

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