La scienza ci lancia un messaggio forte e chiaro che ci invita a svolgere un ruolo attivo nel proteggere la nostra salute” (Immaculata De Vito)

Siamo tutti più o meno consapevoli che l’ambiente in cui viviamo è in continua trasformazione, ma conosciamo veramente il valore del cambiamento e delle possibilità che noi tutti abbiamo per migliorarci ed adattarci?

È un fatto assolutamente dimostrabile che colui che riesce a cambiare ed adattarsi è il più avvantaggiato.  La scienza oggi avvalora la tesi che la diversità biologica unita alla capacità di adattamento sono le chiavi della sopravvivenza umana.

Inoltre, i mezzi con cui l’uomo ha affrontato le sfide nelle ere passate sono diventati sempre più abili ed intelligenti.

Quindi possiamo desumere che l’importanza dei fattori ambientali, dei comportamenti e degli stili di vita sono molto importanti per la nostra salute, e che le scelte che facciamo per adattarvisi possono incidere nel nostro DNA.

La scelta di essere gentili

Oggi esistono le prove scientifiche che praticare gentilezza e altruismo sono abitudini benefiche e che lo stile di vita conta più della genetica nel determinare lo stato di salute complessivo.

Possiamo avere delle predisposizioni genetiche a talune malattie, ma di per sé tali predisposizioni non sono mai sufficienti a far insorgere la malattia.

Un po’ come se i nostri geni fossero i proiettili di una pistola carica che non farà mai male a nessuno fino a che non arrivi una mano a premere il grilletto. Quella mano è la nostra, possiamo decidere di tenerla lontana o di farci del male. La scelta è la nostra.

I fattori ambientali sono le sostanze a cui volontariamente o involontariamente ci esponiamo e le scelte di vita che facciamo determinano il fatto di “premere il grilletto oppure no”.

Ma come facciamo a sapere cosa ci fa male oppure no?

Rimaniamo nel campo della scienza. Ognuno di noi avrà sentito parlare di biomarcatori, o molecole sentinelle che rilevano nel nostro corpo la predisposizione a determinate malattie, la cui presenza o assenza, la concentrazione e le caratteristiche biologiche, possono indicare le probabilità di sviluppare o meno determinate condizioni patologiche.

Recentemente un gruppo di marcatori si è rivelato utilissimo a dare informazioni sulla salute e sulle aspettative di vita: i telomeri.

Ma cosa sono i telomeri?

I telomeri sono strutture del DNA poste all’estremità dei cromosomi con la funzione di proteggere questi ultimi da eventuali danni e di mantenere integro il patrimonio genetico di ogni cellula.

Noi sappiamo che le cellula nel nostro organismo che compongono apparati organi e tessuti, giungono al termine del loro ciclo vitale e si riproducono, si replicano.

In questo processo di duplicazione i telomeri perdono via via un pezzettino del loro filamento per cui le nuove cellule avranno dei filamenti di telomeri più corti di quelle da cui sono state generate.

È un processo vitale irreversibile, non è possibile ripristinare la lunghezza originaria dei telomeri. Man mano che si accorciano, i telomeri faticano a svolgere la loro funzione di protezione e una volta raggiunta la loro lunghezza critica le cellule smettono di replicarsi e si va incontro ad un processo di morte programmata.

I telomeri per la scienza sono un vero e proprio orologio biologico che, determinando la durata delle cellule, determinano di conseguenza anche quella dell’organismo a cui appartengono, quindi, telomeri più lunghi indicano longevità e viceversa, telomeri più corti una minore aspettativa di vita.

Oltre ad un naturale processo vitale, quali sono i fattori che influenzano l’accorciamento precoce dei telomeri?

I fattori ambientali e stili di vita che accorciano i telomeri compromettendo la longevità, intesa come durata e qualità della vita, sono:

  • Fumo
  • Consumo di alcol
  • Cattiva alimentazione
  • Ciclo del sonno irregolare
  • Sedentarietà
  • Stress

Quindi, sulle cause di questo invecchiamento cellulare possiamo intervenire con delle scelte consapevoli, eliminando cattive abitudini ed introducendone di buone, eliminando il fumo o l’alcol eccessivo, mangiando meglio e muovendoci di più.

È importante però sapere sulle cause psicologiche, dove magari non possiamo eliminare le cause dello stress, possiamo comunque intervenire sul modo con cui impatta su di noi applicando strategie protettive che disinnescano lo stress: fare sport, passeggiare nella natura, dedicarci agli altri, etc.

Cosa fare?

Le ricerche scientifiche si sono spinte oltre e dopo aver fornito conferme sugli effetti positivi di fattori come alimentazione, movimento e sonno, hanno indagato anche sugli effetti di comportamenti e predisposizioni mentali, come:

  • Meditazione
  • Atteggiamenti positivi
    • Gentilezza
    • Ottimismo
    • Altruismo
    • Empatia
    • Buone relazioni familiari e sociali
    • Apertura verso gli altri
    • Condivisione
    • Compassione

La cosa sorprendentemente positiva, comprovata da queste indagini scientifiche, è che nei soggetti che adottano questi comportamenti la lunghezza dei telomeri è risultata maggiore!

Ecco perché la “biologia della gentilezza” è in grado di aiutarci a combattere i mali attraverso pratiche semplici ma di grande impatto che fanno star bene noi, le persone che ci circondano e l‘intero pianeta.  

“Biologia della Gentilezza” Immaculata De Vivo, Daniel Lumera (Ed. Mondadori)  

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