I sei sapori del cibo sono in assoluto la prima arma per combattere tutti i disturbi e preservare la nostra salute.

L’Ayurveda ci presenta un modo molto interessante e particolare per decidere la nostra dieta. Ancora prima di conoscere le proprietà nutrizionali degli alimenti ci suggerisce di fare l’esperienza sensoriale del gusto e distinguere il cibo attraverso il sapore, anzi i sei sapori.

Anticamente i saggi sapevano benissimo che ogni malessere o disturbo aveva la sua dieta consigliata, eppure oggi nella mentalità collettiva si è un po’ persa questa percezione, quasi preferendo assumere farmaci piuttosto che modificare lo stile di vita, incluso ricevere trattamenti.

L’Ayurveda ci ricorda invece che gran parte delle malattie si può ricondurre ad una alimentazione scorretta ed inappropriata.

Parlando di cibo però consideriamo tutti gli aspetti, non soltanto le qualità intrinseche del cibo, ma anche quelle estrinseche: lo stato d’animo di chi lo assume e di chi lo prepara, l’ambiente in cui si consuma, il momento del giorno, il clima, la stagione, la costituzione individuale.

Inoltre, la scelta del cibo è fondamentale, andrebbe fatta prediligendo alimenti che provengono da zone a noi vicine e materie prime integre.

Nutrirsi è quindi un’esperienza sensoriale, un’interazione viva con le energie sottili della natura.

L’Ayurveda pone importanza alle qualità del cibo, riconoscendolo pesante o leggero, caldo o freddo, oleoso o secco e lo qualifica in base al sapore Rasa distinguendone in tutto sei. Importante però sapere che gli alimenti possono avere più di un sapore assieme, e che se usiamo bene la nostra percezione del gusto possiamo accorgercene e distinguerli in un primo sapore, secondo sapore e più.

Questi sei sapori sono:

sapore dolce Madhura che calma la mente e favorisce la crescita dei tessuti; si trova nel cibo in cui predominano gli elementi Terra Pritvi ed Acqua Jala, ad esempio: cereali, latte, latticini, frutta matura, zucchero e dolci

sapore acido Amla che stimola il fuoco digestivo e toglie gli eccessi di aria; si trova nel cibo dove predominano gli elementi Fuoco Tejas e Terra Pritvi, ad esempio nei frutti aspri come limone, arancia, ananas, ciliegia, susina, vino, aceto

sapore salato Lavana che riduce la salivazione e ripulisce i canali del corpo; si trova nel cibo in cui predominano gli elementi Acqua Jala e Fuoco Tejas, ossia ove viene aggiunto il sale

sapore piccante Katu che sgonfia, riduce il grasso e migliora la pelle e disinfetta; si trova nel cibo in cui predominano gli elementi Aria Vayu e Fuoco Tejas, come tutte le spezie, peperoncino, pepe nero, mostarda, zenzero, cumino, chiodi di garofano, aglio, anice, cannella, curcuma, timo, origano e menta

sapore amaro Tikta migliora il fuoco digestivo, antinfiammatorio, antibatterico e detossinante; si trova nel cibo in cui predominano gli elementi Aria Vayu ed Etere Akasha, ad esempio cicoria, cavoli, verdura a foglia verde

sapore astringente Kasaya che purifica il sangue, elimina tossine e favorisce la digestione; si trova nel cibo in cui predominano gli elementi Terra Pritvi e Aria Vayu, ad esempio curcuma, miele, noci, nocciole, legumi, verdura cruda, melagrana, frutti acerbi, mele.

Però aggiungiamo un tassello alla comprensione.

Secondo l’Ayurveda il gusto è costituito da diverse componenti, e quello che noi sperimentiamo mettendo il cibo in bocca è il gusto (anche più di uno) che viene chiamato Rasa.  Poi c’è l’effetto che ciascun gusto Rasa ha sulla digestione che viene chiamato Virya, può essere caldo ed accrescere le funzioni digestive oppure freddo e rallentarle. 

Esiste poi un altro effetto più sottile e a lungo termine, detto anche effetto post-digestivo, chiamato Vipaka. È un concetto metabolico, il culmine della digestione quando i nutrienti vengono assorbiti dalle cellule e diventano parte dei tessuti, e si formano i prodotti di scarto per l’eliminazione Mala che rispecchiano la qualità stessa dell’avvenuta digestione. Molto importante per non avere “cibo non digerito” detto Ama nel nostro organismo.

I sei sapori una volta “digeriti” diventano tre:

sapore post-digestivo dolce Vipaka Madhura derivante dai sapori Rasa dolce Madhura e salato Lavana con effetto rinfrescante, aumenta Kapha;

sapore post-digestivo acido Vipaka Amla derivante dal sapore Rasa acido Amla con effetto riscaldante, aumenta Pitta;

sapore post-digestivo piccante Vipaka Kathu derivante dai sapori piccante Kathu amaro Tikta e astringente Kashaya con effetto digestivo, aumenta Vata e riduce Kapha.

Per concludere, i cibi tutti sono sapori, odori e colori che producono effetti diversi sul corpo (e non solo), e quando facciamo l’esperienza sensoriale del gusto non dobbiamo sceglierli solo in base il sapore che prediligiamo, ma piuttosto secondo gli effetti che producono e di cui abbiamo bisogno per riequilibrarci.

Tutti i sapori sono utili in tavola, ma che alcuni ci sono più alleati di altri per il mantenimento della nostra salute, anche se non ci piacciono!

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